Sana e Robusta Costituzione

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SANA E ROBUSTA
COSTITUZIONE
con Riccardo Naldini, Antonio Bertusi, Sabine Bordigoni
con la collaborazione tecnica e artistica di Matteo Procuranti e Tania Sabinos
drammaturgia e regia Virginia Martini
  
Primo sta male! Si sente stanco, debole, affaticato, gli mancano le forze, fa una gran fatica a respirare, sente un peso nel petto, e più cresce questo peso  più sale l’ansia e si  sente schiacciato, circondato, assediato, i pensieri si confondono e anche le parole….
Eppure non è nemmeno così anziano…in fondo è nato il 1 gennaio 1948!
Il suo concepimento è stato quasi un miracolo, la gravidanza una tribolazione, il travaglio una guerra ma… era proprio bello quando è nato, si complimentavano in tutta Europa, e  cresceva bene, magari era un po’ gracilino, ma cresceva! Almeno fino a quando nel ’54 uno zio, americano, si presentò alla porta con un regalo, era tanto generoso a quell’epoca…
Se il medico vuole scovare nel passato di Primo le cause di questo  stato attuale, il paziente deve arrivare parecchio indietro, a suo padre e a suo nonno e al suo bisnonno fino a quel  25 Aprile, ma del  1861… e l’unica cura sembra essere poter parlare, essere ascoltato, esprimere liberamente il suo pensiero , il buon vecchio articolo 21!!!! Però c’è sempre qualcuno che non rispetta le regole, che anzi le vuole cambiare, che interrompe la visita medica dicendo che tocca a lui, anche se non ha l’appuntamento… che non vuole che la legge sia uguale per tutti…
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Lo spettacolo è dedicato ai dodici principi fondamentali della Costituzione Italiana e a quegli uomini e quelle donne che erano stati per anni, tutti i giorni, a discutere, a litigare sulla politica concreta, per fissare le regole della convivenza, che vivevano come tutti in case piccole, sovraffollate, dove  soldi da sprecare non ce n’erano, dove  vicino agli interruttori si trovava  scritto “ricordarsi di spengere la luce quando non serve perché quei soldi sono degli operai”, che erano cresciuti con il varietà, i café chantant, la radio, magari l’opera,  che non conoscevano quarto potere, che non  potevano immaginare…
 

 

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