Facio
“DANTE CASTELLUCCI – FACIO – IN NOME DEL PARTITO COMUNISTA“
con: Antonio Bertusi, Antonio Branchi, Riccardo Naldini, Matteo Procuranti
fisarmonica e voce: Davide Giromini
collaborazione artistica: Sabine Bordigoni, Nausikaa Angelotti, Rachele Del Prete
regia: Virginia Martini
una produzioone BlancaTeatro e Archivi della Resistenza
Una storia raccontata con un prologo, quattro atti, un epilogo
La storia di Dante Castellucci, nome di battaglia “Facio“, comandante del battaglione Picelli, ucciso a 24 anni, è una storia dura.
Una storia che dopo tanti anni c’è ancora qualcuno che preferirebbe venisse dimenticata.
Una storia ancora difficile per gli storici.
Noi non lo siamo, storici.
Siamo solo teatranti.
Anche Dante Castellucci sapeva di teatro, prima di diventare il “comandante Facio“, aveva fatto l’attore, aveva scritto per il teatro, aveva calcato le scene con la compagnia dei Sarzi e aveva saputo usare la sua arte anche in molte azioni partigiane in cui, d’accordo con i suoi compagni, si era finto qualcun altro.
E forse Dante sapeva che l’arte dell’attore si fonda su molte variabili ma la più importante e la più personale di tutte, la più preziosa, la più magica , è la memoria, che produce immagini e storie che sono l’insieme misterioso di quello che sappiamo perché l’abbiamo vissuto, di quello che sappiamo perché qualcuno ce l’ha raccontato, di quello che sappiamo perché l’abbiamo studiato e quello che sappiamo senza che nessuno ce l’abbia insegnato.

E’ una memoria “strana” quella intorno alla figura di Dante. Fatta di tanti piccolissimi pezzi di un mosaico che ancora non siamo capaci di guardare da lontano.
Abbiamo chiamato a raccolta una piccola folla di voci per metterlo insieme questo mosaico, per raccontare di Dante il Calabrese.
Le parole ce le prestano in molti.
Ognuna porta la sua valigia di ricordi, di attimi, di verità, di sentimenti.
Ma come dice Laura Seghettini:
“.. i sentimenti erano profondi e i tempi così brevi che diventavano delle eternità”
Soprattutto a lei ed alla sua voce ancora viva, forte e limpida dedichiamo questo lavoro.
” ..è difficile parlare di tutto questo…è un problema perché il mondo è diventato un altro…io sono anziano e non mi ricordo cos’ho mangiato stamattina, però la mia vita me la ricordo bene. Sapete perché? Perché l’ho vissuta con impegno.”
Otello Sarzi, burattinaio
Per la realizzazione della drammaturgia si ringrazia :
Archivi della Resistenza
per le interviste a Laura Seghettini e tutto il materiale messo a disposizione
Carlo Spartaco Capogreco
per le testimonianze tratte dal suo libro “Il piombo e l’argento” editore Donzelli
Laura Seghettini
per gli spunti forniti dal suo libro “Al vento del Nord” editore Carocci
Alcide Cervi per “I miei sette figli”
|