La vicenda dei fratelli Cervi, medaglia d’argento al valore militare, è una delle più significative ed emblematiche della Resistenza Italiana.
Simbolo della lotta antifascista, i sette contadini emiliani – Gelindo, Antenore, Aldo, Ferdinando, Agostino, Ovidio, Ettore – fucilati il 28 dicembre 1943 a Reggio Emilia, ha rappresentano una pagina tragica e insieme fondante della storia d’Italia.
Eppure oggi troppe persone, tra cui moltissimi giovani, ne hanno perso memoria. Magari in casa, senza neppure saperlo, hanno una copia di quel piccolo libro, in termini di dimensioni, dal titolo “I miei sette figli” firmato Alcide Cervi; ma sta probabilmente in uno scaffale troppo in alto, tra i libri di un’altra generazione.
Da qui è nata l’idea di costruire una drammatizzazione teatrale che prendendo spunto dal libro di memorie di papà Cervi, Alcide, I miei sette figli (1955), ricostruisca in modo semplice ma stimolante la storia della famiglia Cervi all’interno del contesto di quell’Italia contadina che si trovò ad affrontare l’avvento del fascismo, poi la guerra e infine gli anni della costruzione democratica del paese.
“Qui da questo filare comincia la terra dei sette fratelli. Questa piana sono state le braccia dei sette fratelli a lavorarla, questi canali, questa vigna, ogni cosa qua intorno, l’hanno fatta i sette fratelli; e questa è la loro fattoria, quella è la stalla, la famosa stalla razionale, orgoglio dei sette fratelli, e le bestie famose per il latte e per il peso, e là sono gli alveari di Ferdinando, il quarto dei sette, l’apicoltore; ed ecco l’ala della casa che fu incendiata quella notte, ecco le finestre da cui i fratelli risposero al fuoco dei fascisti, ecco il muro contro il quale furono messi in fila a mani alzate dopo che Gelindo aveva salutato le donne e detto che resistere non si poteva più e che conveniva arrendersi per poi cercare di scappare, e Aldo aveva detto che stessero tutti tranquilli, che avrebbe preso lui la responsabilità di tutto e così anche se lo fucilavano restavano sei di loro a far andare avanti la campagna; la storia dei sette Cervi si è svolta tutta qui, in questa fattoria, su questa terra.” (Italo Calvino)
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